Varate iniziative concrete per i 900 dipendenti di Toscana Aeroporti per sensibilizzare, riconoscere e contrastare un fenomeno sempre più diffuso.
Firenze, 11 ottobre 2016 – E’ stato presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Confindustria Firenze alla presenza dell’Assessore alla Casa e alle Politiche Sociali Sara Funaro, del Vice Presidente della Regione Toscana Monica Barni, del Presidente di Confindustria Luigi Salvadori, del Presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai, della Presidente di Artemisia Teresa Bruno e di Paola Alberti, mamma di Michela, il “progetto per Michela”, iniziativa voluta da Toscana Aeroporti con la collaborazione di Artemisia contro la violenza sulle donne e i loro figli in memoria di Michela Noli, la collega uccisa dall'ex marito lo scorso 15 maggio.
Partendo dalla consapevolezza di un numero crescente di esiti fatali che stanno facendo assumere al fenomeno le dimensioni di una vera e propria emergenza sociale, il “progetto Michela” si articola lungo due linee di intervento: l’attivazione di strumenti di sensibilizzazione nei contesti lavorativi e il sostegno dell’autonomia di donne e bambini sopravvissuti a situazioni di violenza.
Sul primo aspetto, il progetto si propone di realizzare un’attività di sensibilizzazione per tutti i 900 dipendenti di Toscana Aeroporti (350 a Firenze, 550 a Pisa) e un piano di formazione specifica per i dipendenti “sentinelle” – figure chiave trasversali come i professionisti delle risorse umane – che possano essere in grado di orientare le dipendenti che ne avessero necessità verso i Centri Anti Violenza del territorio. Statisticamente sono infatti molti i segnali di disagio legati alla violenza che vengono intercettati nei luoghi di lavoro.
I 900 dipendenti di Toscana Aeroporti, divisi in sottogruppi, parteciperanno quindi a sessioni volte a definire e individuare situazioni di violenza, alla difficoltà a chiedere aiuto, affrontando stereotipi di genere che spesso sono alla base di comportamenti violenti e della loro sottovalutazione.
Il progetto, promosso da Toscana Aeroporti, sarà realizzato con l’Associazione Artemisia che, in vent’anni di attività, ha accolto e gestito le richieste d’aiuto di 9.336 donne in situazioni di violenza, 2.787 richieste relative a minori vittime di maltrattamento e 694 richieste d’aiuto di adulte e adulti per violenze subite nell’infanzia.
La seconda linea di intervento del “progetto Michela” è dedicata al sostegno dell’autonomia delle donne e dei loro figli sopravvissuti a situazioni di violenza con l’obiettivo di sostenere percorsi di uscita dalla violenza offrendo, oltre alle consulenze psicologiche, legali e all’accompagnamento giudiziario, la possibilità concreta di raggiungere un’autonomia lavorativa, abitativa e di accedere a opportunità educative.
Più in particolare, sul fronte lavoro, il progetto prevede il ricorso allo strumento della “borsa lavoro”, di durata variabile dai 3 ai 6 mesi con una retribuzione prevista di circa 500 euro mensili, con il fine consentire alle donne di misurarsi in un nuovo contesto professionale protetto, incrementando la propria autostima e il senso di autoefficacia. Sul fronte casa l’intervento prevede l’erogazione di “borse affitto” da 1.500 euro ciascuna che possano consentire di sostenere le spese iniziali di caparra e agenzia. Infine, il progetto prevede contributi destinati a offrire opportunità educative e del tempo libero di tipo sportivo, musicale e ricreativo ai bambini seguiti presso il Centro Antiviolenza di Artemisia o inseriti nei percorsi di protezione all’interno delle Case Rifugio.
Già diverse realtà del territorio hanno manifestato la disponibilità a collaborare al “progetto Michela”. Tra questi, il centro medico femminile Madra guidato da Sandra Conforti e la Onlus Fratellanza Militare, mentre per quanto riguarda le attività ricreative per i figli delle donne vittime di violenza hanno confermato la propria disponibilità la Fondazione Dynamo guidata da Maria Serena Porcari e Giacomo Lucibello, Presidente de I Medicei Rugby.
“Ciò che è accaduto lo scorso maggio a Michela ha toccato in maniera profonda la sensibilità dei colleghi di Toscana Aeroporti. Fin da subito ci siamo impegnati insieme alla famiglia nel far sì che quel sentimento si trasformasse in qualcosa di positivo: mantenere viva la memoria di Michela affinché queste tragedie non accadano più. Grazie ai genitori di Michela ed al supporto di Artemisia, oggi quel sentimento ha trovato la sua risposta nel “progetto per Michela”, ha affermato il Presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai.